Quando
i paesi si nascondono in una piccola valle adagiata tra pascoli
e ruscelli, non lo fanno perché hanno paura o perché
sono timidi: il fatto è che alcuni tra essi preferiscono
rimanere in disparte, così, per non creare poi l’imbarazzo
di dover rispondere alle solite, noiose e (diciamolo!) banali domande
dei turisti e occasionali passanti che di solito dicono: “Buongiorno.
Come va?” “E che si fa qua?” “Certo che
è bello, qua…!” .
Tant’è che le due anziane signore che in quel tempo
facevano da mangiare, nell’unica trattoria del piccolo paese,
si preparavano, ogni giorno, alle loro rituali mansioni: una, la
più giovane, rimaneva chiusa in cucina a sopportare il burbero
nipote (che poi avrebbe “servito” i clienti ) a predisporre
sughi e contorni.
L’altra, che pareva avere qualche anno in più della
sorella, taciturna e lontana con lo sguardo, come il colore crespo
delle sue rughe antiche, sedeva su una piccola seggiola di paglia,
di fronte al fuoco vivo della brace già maestosamente pronta
ad accogliere le griglie per l’arrosto.
A lei il compito di valutare il punto di cottura, avvolta da nuvole
di fumo saporito e caldo.
Non che ci sia niente di strano in questa storia , se non che, la
taciturna vecchia signora, che sedeva sulla piccola seggiola di
paglia, di fronte e a guardia del fuoco vivo della brace maestosa,
erano tutti insieme situati… esattamente dentro un
enorme camino posto al centro dell’unica trattoria, tra i
pochi tavoli dove alcuni turisti o occasionali passanti, in attesa,
si districavano tra freschi bicchieri di vino rosso e le burbere
passioni del nipote delle due anziane signore che in quel tempo
facevano da mangiare, nell’unica trattoria di un piccolo paese
nascosto tra pascoli e ruscelli di una piccola valle….