|
|
Quella
era la notte di Capodanno.
A mezzanotte, la luna piena, cerchiata e alta nel cielo, pareva piu' "Saturno"
o la cupola di una Basilica per via degli effetti di luce tra l'atmosfera.
Volevamo raggiungere gli amici quando, chissà perchè, ci
venne l'idea di visitare Civita di Boiano.
Il paesino, arroccato sulla sommità, tutto immerso nel silenzio
sembrava ancora piu' suggestivo con le luminarie natalizie. Tra il castello
e le case medievali ci si perdeva nel tempo. Ripresa la discesa del ritorno,
dopo una delle ultime curve prima di imboccare la statale, i fari improvvisamente
illuminano LEI... Una figura scolpita nella pietra, a forma di timpano,
inserita nella facciata laterale di una piccola cappella. Scendo dall'automobile
e avviene un vero e proprio incontro!
Leggendo l'iscrizione sulla tabella, si tratterebbe di un rilievo del
V° secolo e in effetti, questa immagine ha di antico, quasi un sapore
già conosciuto e toglie il fiato. Immagine di un essere femminile
in altalena con una ghirlanda di liane, fiori, rovi, frutti, strani animali.
Potrebbe essere, nell'area di transizione che fu, tra pellegrinaggi e
tratturi, questa vallata, la testimonianza di rituali e culti tardo-ellenici.
Ananké, la chiamavano i greci, ed era accoppiata con un grande
serpente, Chronos, formando una specie di spira che stringeva tutt'attorno
l'universo. Per i latini diventa Necessitas.
Uno stretto abbraccio dello SPAZIO e del TEMPO. Quasi a volerci suggerire
che ogni attimo, impone la scelta. Era stato l'ultimo giorno dell'anno
ed era già il '91.
|
|