Sono passati 3 anni, ma le opere che sono stato in grado di produrre non hanno smesso di avere quel carattere di occasionalità che già avevano presentato con il gruppo che, nel 2017, avevo deciso di definire come "Dispersi". Anche quando sembrano fare capo ad una linea maggiormente identificabile, hanno comunque una consistenza talmente transitoria, che non me la sono sentita di realizzare per esse delle pagine strettamente dedicate. Qualche idea aleggia e, ogni tanto, si impone con forza inaspettata. Succede di rado, e, quando succede, dura per un tempo che pare non consistere punto. Tutto passa. Forse questa evidenza è determinata anche da una particolare percezione di sospensione illimitata, che pare caratterizzare la mia stessa vita. Non che nulla accada, per carità, anzi, non mancano sommovimenti e mutamenti più o meno catastrofici. Ma, dal punto di vista del rapporto esistente tra la mia produzione artistica e il mondo, sembra davvero che non succeda mai niente. La mia sensazione, infatti, è che, quando un concetto assume delle forme, che credo di poter rendere in qualche modo con la mia arte, ciò sembra essere la conseguenza di percorsi di riflessione strettamente individuali. Dopo essermi applicato, con una certa volontà, a fare quello che posso, tutto finisce lì, e la vita riprende come prima, oltre e senza l'arte. Forse le cose stanno altrimenti, solo che io non lo so. Ecco quello che penso: le opere singole, le brevi serie qui esposte e raggruppate, sono in realtà come isole e piccoli arcipelaghi, alla maniera dei picchi di un continente sommerso che emergono dal mare, il quale copre tutto il resto, e dove la vita vera si svolge realmente. Ma di quella, a che vale parlarne? Chi è in grado di farlo? Forse, non esiste nemmeno.
Qualche nota introduttiva ai piccoli gruppi di opere spero possa rendere meno caotico l'insieme presentato. È sicuramente una scelta forte, quella di inserirvi anche una serie breve, ma importante, come quella delle Muse. Ma poiché molti lavori che la precedono sono prodromici alla serie stessa, non credo, tutto sommato, che questa scelta ne pregiudichi la rilevanza. Si potrebbe perfino dire che alcuni lavori facciano capo a "serie permanenti", che infatti possono rintracciarsi anche nei "Dispersi" prima edizione. Ad esempio, un lavoro come "Il Ritorno delle Muse", sicuramente ha dato luogo ad un filone che ha proseguito negli anni, con varie interpretazioni di figure femminili, tratte da opere d'arte o foto contemporanee di personaggi famosi o persone conosciute. Oppure la serie che qui ha assunto il titolo di "Paesaggi Psichici" è sicuramente il prosieguo di quella che lì era chiamata "Paesaggi della Trasformazione". Sono vene di ispirazione che scorrono per lungo tempo in maniera carsica, e che improvvisamente riemergono con un breve getto di nuove immagini, per poi tornare rapidamente nell'oscurità e nell'oblio. Resto fedele ad una unica direttiva: non pormi alcun limite, ideologico o formale. La cosa essenziale, per me, resta una soltanto: avere ogni tanto qualcosa da dire, ed essere più o meno convinto di poterla dire con i mezzi limitati che ho a disposizione. Il resto è mistero.
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Il Monte e le Due Stelle .
acrilico su tela 70x50
(giugno 2017)
(da una immagine ipnagogica) |
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Lei e Lui |
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dicembre 2017, acrilici su cartoncino 360 gr., mis. cm 70x100 |
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Realizzati per una collettiva presso il locale Move di Campobasso nel dic 2017, provano a "dare volto" ad un'idea del maschile e del femminile che non rientri nei canoni comuni della bellezza e della psicologia interiore.
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L'Ultimo Selfie
aprile 2018 (acrilico su cartoncino 360 gr., mis. 100x70) |
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Arcobaleno Mandala Notturno
autunno 2018
(acrilico su tela, mis. 80x80)
Quasi l'esatta riproduzione dell'Arcobaleno Mandala 2 dei precedenti Dispersi, qui viene riproposto, oltre che con misure leggermente più grandi, anche con l'alterazione cromatica che ci si potrebbe aspettare con una luce più fievole. |
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Paesaggi Psichici.
(ottobre 2017-nov 2018)
Un anno dopo i "Paesaggi della trasformazione", in un nuovo ambiente di lavoro e dopo l'ennesimo trasloco, prende piede l'idea di produrre una serie aperta, senza una struttura definita o un prevedibile compimento, improntata su una impostazione assai simile, soprattutto nelle modalità di creazione. Riporto qui alcuni frammenti della presentazione ivi redatta, poiché non saprei aggiungere altro: "...rendere visibile il trasfondersi delle forme naturali l’una nell’altra..." che, "...nel loro fluire, attraversano stadi in cui è possibile, con l’immaginazione umana, scorgere delle strutture che assumono fugacemente un senso compiuto, quasi come le visioni di un sogno." Si tratta in effetti, anche in questo caso, dell'utilizzo di una tecnica surrealista già teorizzata, che si basa sulla pareidolia, cioè "...sull’automatismo creativo dell’inconscio... Leonardo stesso raccomandava di esercitare l’immaginazione provando a riconoscere forme compiute nelle macchie sui muri. Il vedere forme riconoscibili nelle nuvole si basa sullo stesso principio." Ritroviamo anche qui "...Il fluire della luce nell’oscurità; l’apparizione di esseri ultramondani che nuotano in uno spazio cosmico; animali, alberi, acqua e terra... Tutto è mescolato. Qualcuno, forse, potrà sentire risuonare, anche dentro di sé, l’eco lontana di queste visioni."
Le opere qui messe insieme hanno quindi come legame in comune solo la procedura, lo ripetiamo, dell'automatismo creativo surrealista. Esse si susseguono e vengono ultimate in uno spazio di tempo abbastanza prolungato, che va dall'autunno del 2017 fino a tutto il 2018. Né credo, ove mi fosse concesso di proseguire a dipingere, che tale tipo di produzione sia giunta ad un approdo definitivo. Anzi, trovo che possa diventare una "maniera", per me del tutto naturale, di approcciare il lavoro in assenza di idee forti o più finalizzate, come invece accade altre volte, sebbene assai raramente.
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Le Visioni Piccole
autunno 2017 - primavera 2018
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Fautore e Osservatore
acrilico su tela 25x30 |
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Paesaggio con Lune di Marotta
acrilico su tela 25x30 |
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Famiglia Fiore
Acrilico su tavola, cm 24x36 |
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Piccola Compagnia di Giro
Acrilico su tela, cm 30x25 |
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Oltretutto, il Cielo
Acrilico su tela, cm 30x25 |
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Fresh Water
Acrilico su carta, cm 50x31 |
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IL Cane Rabbioso, ed altri Mostri
Acrilico su tela, cm 40x30 |
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Mar Rosso
Acrilico su tavola, cm 36x24 |
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Paesaggi Psichici, Le Visioni Grandi
estate - autunno 2018 |
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Natura Animata
Acrilico su carta, cm 100x70 |
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Le Visite della Notte
Acrilico su carta, cm 100x70 |
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Sport
Acrilico su carta, cm 100x70 |
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IL Daimon Scalpita!
Acrilico su carta, cm 100x70 |
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Ultime Notizie
Acrilico su tela, cm 125x76 |
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Fratture nel Caos
Acrilico su tela, cm 125x75 |
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A Ben Guardare
(Looking at Psyche)
acrilico su tela, 50x70
(gennaio 2018) |
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La serie delle (varie) Muse.
(inverno 2017 - inverno 2019)
Nell'inverno del 2016 ebbi la ventura di riuscire a precisare un'idea dell'anima femminile assai vicina al mio cuore, tanto da assumere dei tratti di volto precisi, a tal punto da poterli ritrarre. Tale immagine ebbe come titolo "Il Ritorno delle Muse", poiché sentivo che quella era la funzione che esercitava una tale presenza sulla mia vita. Allora, non avrei mai immaginato che più volte, nel corso degli anni seguenti, sarei tornato sul medesimo concetto, fino ad elaborare una serie che ha avuto per nome "Le Muse", e niente altro. In questo percorso, si sono succedute varie declinazioni della stessa idea. A cominciare dalla serie dei ritratti di famosi, che già nei Dispersi prima edizione è stata documentata.
C'erano peraltro già stati, nel 2013, un paio di tentativi di produrre una copia affettuosa della Belle Ferronière di Leonardo, purtroppo senza esiti accettabili. Ma il desiderio di misurarmi con quel ritratto, così psicologico e "istantaneo", di una personalità femminile, con quello sguardo a tal punto flagrante da poterlo paragonare ad una fotografia moderna, si è fatto di nuovo sentire, fino a realizzare delle vere e proprie interpretazioni, stavolta poco o punto desiderose di imitare l'originale, ma, secondo il mio parere, perfettamente in linea con l'idea di mettere a fuoco la personalità femminile come fonte di ispirazione artistica. Segue ancora la Piccola Musa con Luna, e poi, in maniera persino troppo pervasiva, lo studio e il lavoro sul volto della Venere del Botticelli, che, lungi dal farmi desistere, per via dei suoi innumerevoli e ben più capaci esegeti (da Warhol in giù), mi ha invece spronato a cercare, in quelle cosmiche curve, quale mai fosse, e se vi fosse, un segreto che non ha avuto più eguali.
È così che, dopo quasi un anno di inattività più o meno rassegnata, si è presentata l'idea più importante di questo intero periodo, e cioè quella delle Muse. Le opere che ne fanno parte sono per me l'approdo, da un punto di vista formale, delle varie ricerche ora accennate. Il formato si è fatto importante (70x100 cm), benché realizzato su un modesto supporto cartaceo; le inquadrature hanno assunto un assetto stabile e definitivo, lo stile si è potuto dispiegare nelle varie forme che sono riuscito a immaginare. Non ho altro da aggiungere, se non, come al solito, di essere grato per il grande dono che il destino mi ha offerto, di essere tramite, sebbene in minuscola parte, della smisurata bellezza del Cosmo. |
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Il Ritorno delle Muse |
2016 |
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La Belle Ferroniere
primavera 2018 |
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La Belle Ferronière, Leonardo da Vinci
(particolare) |
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