grandeLa seguo su dei bagnasciuga dove si svolge una vita vacanziera fittizia, sotto un cielo talmente scuro che sembra di stare in una caverna immensa. È come un immenso squallido palcoscenico dove si anima per gioco un ipotetico stabilimento balneare, ma le voci mi sembrano fruscii d'insetti, e le luci quelle di neon difettosi. Il mare non lo vedo, a meno che non sia quella forma grigia in lontananza, un'enorme massa di plastica fusa.
     
 
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