Ritratti  

I Ritratti

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Le note
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Affezionato all'atteggiamento tenuto negli ultimi anni nei confronti della pittura, cioè dipingere esclusivamente dal vero, lo scorso autunno 2005 e fino all'estate del 2006, ho individuato un tema affrontabile con tale criterio anche d’inverno. Quindi non più in paraggi più o meno remoti, ma tra le quattro mura riscaldate di casa. Così è nata la serie dei ritratti agli amici, ospiti gentili che si sono sottoposti, con lusinghe e minacce, al rito di vedersi raffigurare senza garanzie.

La serie è stata realizzata, come al solito, con colori acrilici su cartoncino per acquerello Fabriano da 300g./m2, nelle misure di cm 52x38. Le regole basilari, sempre le stesse: policromia, pennellata visibile, rapidità, improvvisazione, leggerezza.

 

 

Quanto all’impostazione formale era assolutamente casuale, liberissima, a partire dal colore di fondo iniziale, sempre presente e guida di ogni opera, e fermo restando l’obbligo di risolvere tutto in pochi minuti, ottenendo il massimo con il minimo controllo. La maggiore o minore somiglianza al soggetto non era quasi mai ricercata, quanto piuttosto una corrispondenza periferica, in un particolare casuale, in una espressione fuggevole, un po’ alla guisa di una scherzosa caricatura, senza tuttavia mai esserlo fino in fondo, perché restia al motteggio superficiale.

 

Durante la serie, il mio ritratto, compiuto dall'artista Roberto Clemente,
presente a sua volta nei ritratti in due versioni distinte.

 

Nel risultato finale emerge un volto in primissimo piano, ottenuto con la minor quantità di segni possibile, tutti ancora evidenti e quindi con una forte connotazione pittorica: nel frequente travaglio informale, i tratti somatici appaiono quasi un prodotto casuale, ora delle fugaci carezze degli sguardi, ora di più profonde esplorazioni del viso osservato.

Importantissima, a tal proposito, era la relazione momentanea che si andava stabilendo con la/il modella/o, indice, quella sì, della maggiore o minore libertà di espressione. Con le donne credo di avere esercitato automaticamente una maggiore cautela, ma che non è servita ad evitare piccole delusioni. Mai senza spirito, comunque. Tutte le persone sono state accuratamente scelte e invitate.

 

P.S.: Li ringrazio ancora oggi, dopo 15 anni, con immenso affetto (Nota del 2021)