Chi può dire come sia andata la storia, veramente?
Persino a chi sia capitata e soprattutto, che cosa? E perché?
Vai a ricordare, a capire, riordinare. Un lavoro immane.
Volendo, nella vita non ci sarebbe tempo che per questo: memorizzare.
Archiviare.
A esserne capaci, ovviamente.
Si dà il caso che io non lo sia, e che della mia vita vissuta non
serbi che un ricordo frammentario, disgregato, confuso: compresa quella
parte di essa per me così periferica chiamata attività artistica.
Dice: ma le mostre, i periodi, le recensioni, una storia minima insomma?..
Niente, solo un po’ di compassione. Ma non per me, per tutti.
Poi,
ma proprio alla fine, resta qualche immagine. Tante sono tristi, cupe,
senza più respiro.
Eppure, inaspettatamente, qualcuna invece è calda, splendente,
come certe belle giornate di sole.
E noi, talvolta, ci accontentiamo di questo.
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